Archi Magazine - luglio/agosto 2018

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All'ucraino Udovychenko l'Edizione 25° del Postacchini di maggio 2018

All’ucraino Udovychenko il Postacchini 2018

di Marco Bizzarini

Affermazioni molto nette alla venticinquesima edizione del Concorso violinistico “Postacchini” svoltosi a Fermo dal 19 al 26 maggio scorsi. Vincitore assoluto è stato proclamato un diciannovenne ucraino, Dmytro Udovychenko, trionfatore della categoria C, riservata a concorrenti nati fra il 1997 e il 2001. A lui spetta il Premio di categoria e il Premio Postacchini come Vincitore Assoluto (un violino del liutaio Alberto Dolce di Firenze con un archetto realizzato dal maestro Walter Barbiero di Piombino Dese).

Udovychenko non è nuovo a prestigiose affermazioni in campo internazionale, tanto che lo scorso anno giunse secondo al Concorso “Heifetz” di Vilnius, in Lituania. A Fermo l’artista ucraino ha confermato di essere sulla strada giusta per poter entrare nel novero dei protagonisti della scena musicale dei prossimi anni. Nella serata conclusiva ha mostrato tutta la sua sicurezza tecnica in un impervio Studio ottocentesco per violino solo: il Tema e variazioni suThe Last Rose of Summer di Heinrich Wilhelm Ernst con dedica al virtuoso bresciano Antonio Bazzini di cui proprio quest’anno ricorre il bicentenario della nascita. Fuochi d’artificio a livello di virtuosismo, ma senza dimenticare l’intensità di un bel suono cantabile.

Promosso dal Centro Culturale Antiqua Marca Firmana, il Postacchini ha parecchi tratti distintivi rispetto ad altri concorsi internazionali. Anzitutto la sua articolazione in quattro categorie permette anche agli strumentisti più giovani (a partire dagli otto anni di età) di mettersi in gioco, ed è senz’altro interessante il fatto che un bambino particolarmente talentuoso - come talvolta accade - possa risultare vincitore assoluto. Inoltre, a fronte di una periodicità annuale, il numero degli iscritti da ogni parte del globo è sempre elevato. Quest’anno, per l’edizione che festeggiava il quarto di secolo, si sono presentati ben 139 concorrenti. Dunque, per un’intera settimana, la città delle Marche è stata pacificamente invasa da un piccolo esercito di violinisti che ha inondato di suoni le vie del centro storico.

Il visitatore che giunge a Fermo per la prima volta non può che stupirsi per la bellezza delle antiche architetture e per l’amenità del paesaggio circostante, nelle colline situate fra il mare Adriatico e i monti Sibillini. Durante le giornate del concorso, fra l’altro, abbiamo potuto ammirare una piccola ma preziosa mostra sulla pittura del Quattrocento a Fermo (aperta fino al prossimo 2 settembre), per ricordare il prolungato soggiorno nelle Marche di Carlo e Vittore Crivelli. Notevole il fatto che per un certo periodo, nel XV secolo, la città marchigiana sia stata dominata da Francesco Sforza, futuro signore di Milano: peccato che i fermani non gradirono affatto il suo governo e decisero di abbattere completamente l’imponente rocca da lui edificata sulla sommità della collina.

Ma la storia di Fermo annovera anche episodi di rilievo musicale, poiché qui nacque, nel 1781, l’illustre liutaio Andrea Postacchini (cui non per caso è intitolata la competizione), noto come lo Stradivari delle Marche. Quanto al settecentesco Teatro dell’Aquila, che ogni anno ospita le prove del concorso, sappiamo che nell’agosto del 1886 ospitò una rappresentazione de Le Villi, titolo con cui l’esordiente Puccini si presentava nell’affollato agone del melodramma italiano.

Delle quattro categorie in cui si articola il Concorso “Postacchini”, abbiamo seguito con particolare interesse, nell’intera giornata di venerdì 25 maggio, le finali della D (da 22 a 35 anni) e della B (da 12 a 16 anni). Nell’uno e nell’altro caso il numero dei finalisti era insolitamente alto, sfiorando la decina, ma a parer nostro risultava piuttosto evidente il divario artistico tra chi avrebbe vinto e il resto del gruppo. … , spettava ai tre ottimi pianisti ufficiali - Michelangelo Carbonara, Fabio Centanni e Annalisa Londero - sobbarcarsi il gravoso impegno di accompagnare i concorrenti anche nell’esecuzione di celebri Concerti del repertorio violinistico. Nella categoria D, la violinista sudcoreana Gyehee Kim, 25 anni, si è nettamente imposta sugli avversari con una matura esecuzione del Concerto di Brahms, già in linea con gli standard qualitativi di alcuni dei più noti solisti attualmente in carriera. Al secondo posto Ruslan Turuntayev, ventenne del Kazakistan, violinista dal talento estroso che non s’è perso d’animo neppure quando, nel bel mezzo del primo tempo di Brahms, gli si è rotta una corda. Terzo Premio alla nipponica Akiko Ueno, impegnata nel Concerto di Čajkovskij: a lei è stato conferito pure il Premio speciale intitolato al commendator Guerriero Santori. Altri finalisti del gruppo D hanno avuto riconoscimenti: la ventiquattrenne Larissa Cidlinsky, considerata tra i favoriti alla vigilia, si è aggiudicata non solo il Premio Ansbach (città gemellata con Fermo) quale miglior concorrente di nazionalità tedesca, ma anche il Premio del Comitato d’Onore per la migliore interpretazione di Bach. Quanto al ventiduenne Stefano Farulli, unico italiano in finale (anche se ora residente a Berlino), gli è stata riconosciuta la più limpida esecuzione dei Capricci di Paganini. Nell’ultima prova della categoria B, under 16, si è brillantemente distinto il sedicenne danese Michael Germer, primo Premio, a cui va anche riconosciuta una scelta oculata e originale del repertorio: ha infatti proposto con sorprendente sicurezza il Notturno e Tarantella op.28 di Szymanowski e quattro Preludi per violino e pianoforte dall’op.34 di Shostakovich. Impressionante, per un violinista di soli dodici anni, anche la prova dello svizzero Raphael Nussbaumer, meritatissimo argento con l’esecuzione del primo tempo della Sonata op.30 di Beethoven e del Tema originale variato op.15 di Wieniawski. Terzo Premio al russo Mikhail Usov, convincente nel primo tempo del Concerto di Čajkovskij. Gli altri finalisti, pur proponendo con successo pezzi di grande impatto virtuosistico, non sono sembrati allo stesso livello di preparazione di chi è salito sul podio. L’albo d’oro del concorso si completa, per la categoria C, con il secondo Premio alla diciottenne spagnola Patricia Cordero Beltran, molto applaudita nel Rondò capriccioso di Saint-Saëns, ed il bronzo al cinese Songao Wu. Per i giovanissimi del gruppo A la graduatoria finale ha visto vincitore l’undicenne bulgaro Viktor Vasilev, senza dubbio un gran talento, seguito dall’inglese Sofia Demetriades (10 anni) e da Maximus Chia di Singapore. È sempre emozionante assistere alle esecuzioni di musicisti tanto giovani ed è fonte di stupore vedere come essi sappiano gestire le loro emozioni già all’insegna di una matura professionalità. … .

La premiazione dei vincitori ha avuto luogo sabato 26 maggio in una festosa serata al Teatro dell’Aquila condotta dal presentatore Matteo Caccia, popolare voce di Rai Radio2, convinto che molto spesso la provincia italiana sia «avanguardia, non retroguardia» e, come tale, perfettamente in grado di promuovere iniziative di prestigio e di successo. È proprio in quest’occasione, più che durante lo svolgimento delle prove preliminari e delle finali, che si è avuto un pieno coinvolgimento del pubblico. Durante la cerimonia, il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, ha sottolineato con orgoglio il traguardo delle venticinque edizioni finora realizzate.

Presieduta dalla statunitense Renée Leah Jolles, l’autorevole commissione giudicatrice vedeva quest’anno tra le proprie file gli italiani Felice Cusano e Marco Fiorini, il russo Sergei Kravchenko, il polacco Krzysztof Wegrzyn, la cinese Nan Xie e il francese Pierre-Henri Xuéreb. «Quest’ultima edizione del concorso - ha dichiarato con soddisfazione Renée Jolles - conferma l’elevato livello dei partecipanti. Il Postacchini di Fermo continua a svolgere una funzione molto importante, perché permette anche ai violinisti più giovani di imparare molto tra di loro, oltre che di ricevere utili indicazioni da parte della giuria».

Nella stagione 2018-19 sono in programma diversi concerti-premio che porteranno i vincitori del Postacchini a San Ginesio, Osimo, Milano, Verona, Camogli, Montecatini Terme e in altre località italiane.

Marco Bizzarini


Revisione redazionale a cura di Roberto Perticarà. 

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